Breve presentazione

Il pensiero che ha messo in moto l’intervento organizzativo, avviato dal Servizio Sociale di Ferrara nel 2008 al momento del suo ingresso nell’ASP, è stato quello di “evitare di rimanere da soli nel lavoro sui casi”, senza adeguate collaborazioni con altri servizi del territorio. Senza l’apporto di altri servizi, infatti, non si riesce spesso a promuovere evoluzioni nelle situazioni di disagio delle persone in carico e si rischia anche di accettare una sorta di delega a risolvere problemi che spesso sono prodotti dal contesto sociale e richiedono una sua mobilitazione per essere affrontati adeguatamente. Il fatto è che negli anni seguiti al ritiro delle deleghe dall’Az. Usl (avvenuto nel 2001) il Servizio Sociale -in molti anche se non in tutti gli ambiti della sua attività- ha incontrato diverse difficoltà nel costruire accordi con altri servizi del territorio, a motivo non solo della ricerca della sua nuova collocazione istituzionale ma anche del tipo di funzionamento interno e di alcune rappresentazioni degli operatori su cui tale funzionamento si fondava.

In questo senso il lavoro di riorganizzazione non è consistito in un semplice ridisegno dei ruoli interni, ma ha coinvolto le persone nella messa in discussione di alcuni modi di vedere e di funzionare che contribuivano a produrre il problema della solitudine nel lavoro sui casi: ad esempio, il pensiero che il lavoro di rete fosse di competenza di altri livelli dell’Amministrazione comunale … il voler entrare in contatto diretto con una gamma estesa di problemi sociali, anche se questo finiva per restringere gli spazi di elaborazione con i colleghi … l’abitudine a sentire l’organizzazione come qualcosa di un po’ evanescente, sulla cui costruzione non val la pena investire…

Riflettendo tra le diverse parti del Servizio Sociale sui limiti di tali rappresentazioni si è giunti a ridisegnare insieme l’assetto organizzativo, introducendo nuovi livelli di responsabilità in ordine al lavoro con la rete dei servizi, creando le condizioni per poter investire in modo stabile nel lavoro di riflessione tra colleghi e rafforzando la logica di lavoro per tipologia d’utenza (problema/contesto sociale) piuttosto che per tipologia di prestazione.

L’intervento organizzativo è poi proseguito avendo cura della messa in opera dei nuovi processi di lavoro interni, in particolare attraverso lo svolgimento, a partire dal 2010, di un percorso di analisi sulla presa in carico delle diverse tipologie d’utenza. Il percorso ha permesso al Servizio Sociale di riflettere in modo approfondito su quali tipi di problemi sociali farsi carico (i criteri di accesso) e su come operare attorno ad essi (i livelli essenziali di attività, la composizione degli organici), iniziando a dare in diversi campi un nuovo impulso al lavoro con altri servizi del territorio.

Ma l’approdo forse più importante di questo lavoro interno all’ASP è stato il prolungato confronto con l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ferrara, realizzato nel corso del 2011 e che ha condotto alla messa a punto del nuovo Contratto di servizio dell’ASP, il quale recepisce molte delle prospettive di lavoro individuate nell’ambito del percorso sulla presa in carico. Si è prodotta così una conoscenza più profonda dell’Amministrazione comunale nei confronti dell’azione del Servizio Sociale e una ricezione istituzionale del suo operato: dall’ingresso nell’ASP, accanto alla dimensione organizzativa, si sta consolidando anche la dimensione istituzionale del Servizio Sociale e questi aspetti insieme possono rendere più significativo il suo apporto alla costruzione di un contesto territoriale capace di interpretare e affrontare i problemi sociali che lo attraversano.

Indice

Prefazione a cura di Chiara Sapigni (Assessore alle Politiche sociali del Comune di Ferrara)

Introduzione a cura di Sergio Gnudi (Presidente ASP)

Premessa: come è articolato il testo e i suoi autori

Parte I: una presentazione generale del percorso di riorganizzazione del Servizio Sociale e del percorso di lavoro sulla presa in carico a cura di Massimo Giorgi

Introduzione

1. Il percorso di riorganizzazione del Servizio Sociale (biennio 2008-2009): creare le condizioni interne per poter investire nel lavoro tra colleghi e nel lavoro con la rete dei servizi

A) Perché è stato avviato un intervento organizzativo: la difficoltà del Servizio Sociale nel costruire accordi con altri servizi del territorio negli anni seguiti al ritiro delle deleghe dall’Az. Usl

B) Motivi esterni e interni di questa difficoltà nel tessere legami con altri attori del territorio

C) Gli elementi di criticità che erano presenti nel funzionamento interno del Servizio Sociale e le ragioni di queste criticità

D) Come si è scelto di riorganizzare il Servizio Sociale

E) Il senso di questo lavoro organizzativo: chiamare le persone a contribuire alla costruzione di un’organizzazione che sostiene e forma chi vi lavora e che si prende cura degli utenti senza delegarla ai singoli operatori

F) Alcune note sul metodo dell’accompagnamento formativo: sostenere persone e gruppi nel ripensare le proprie rappresentazioni del lavoro e nel modificare aspetti della propria dimensione professionale (tra desideri di investimento e timori che questo comporta)

2. Il percorso di lavoro sull’accesso e la presa in carico (biennio 2010-2011): un frutto importante delle nuove modalità di lavoro adottate internamente al Servizio Sociale

A) Cosa è stato fatto: un’analisi approfondita del lavoro di presa in carico secondo il criterio delle tipologie d’utenza/tipologie di problema sociale

B) Cosa si è ottenuto: i principali temi attorno ai quali si sono prodotti degli esiti (iniziano a cambiare il rapporto con la rete dei servizi e il rapporto con gli utenti)

C) Come è si svolto: la nuova organizzazione all’opera

D) Altri risultati sul versante interno all’ASP e nei rapporti con l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ferrara

E) I due percorsi e la riflessione sul senso del lavoro e della missione del Servizio Sociale e dell’ASP nel suo complesso

Parte II: approfondimenti sui percorsi realizzati relativi ai tre Settori del Servizio Sociale a cura di Responsabili e Coordinatrici dei Settori Minori, Adulti, Anziani

Introduzione

1. Settore Minori

1.1 Assetto organizzativo del Settore e tipologie d’utenza prese in carico

1.2 Alcuni approfondimenti svolti nell’ambito del percorso di lavoro sulla presa in carico:

In relazione al tema dei criteri di presa in carico:

1.2.1 Il processo di presa in carico dell’utenza in libero accesso

In relazione al tema del cosa comporta il lavoro di presa in carico:

1.2.2 Il processo di presa in carico dei minori in situazioni di abuso, maltrattamento, grave trascuratezza

1.3 Alcune valutazioni della Responsabile e delle Coordinatrici del Settore sui percorsi di lavoro effettuati

2. Settore Adulti

2.1 Assetto organizzativo del Settore e tipologie d’utenza prese in carico

2.2 Alcuni approfondimenti svolti nell’ambito del percorso di lavoro sulla presa in carico:

In relazione al tema dei criteri di presa in carico:

2.2.1 Il processo di presa in carico delle nuove povertà (Area Disagio)

In relazione al tema dei livelli essenziali di attività delle Responsabili del caso e dei tempi minimi di lavoro:

2.2.2 L’articolazione in casi lievi, medi e complessi e i rispettivi tempi di lavoro (Area Disagio)

In relazione al tema del cosa comporta il lavoro di presa in carico:

2.2.3 Il processo di presa in carico delle persone disabili ricoverate presso strutture residenziali (Area Disabilità)

In relazione al tema dei criteri di erogazione delle prestazioni:

2.2.4 I criteri di accesso alle borse lavoro erogate dal SIL (Area SIL)

2.3 Alcune valutazioni della Responsabile e delle Coordinatrici del Settore sui percorsi di lavoro effettuati

3. Settore Anziani

3.1 Assetto organizzativo del Settore e tipologie d’utenza prese in carico

3.2 Alcuni approfondimenti svolti nell’ambito del percorso di lavoro sulla presa in carico:

In relazione al tema dell’accesso e del come vengono trattate le situazioni di coloro che non sono presi in carico:

3.2.1 Le due tipologie di casi lievi (“domiciliare lieve” e “integrata lieve”): le caratteristiche di queste due tipologie e le prospettive di lavoro al riguardo

In relazione al tema del modo di intendere la non autosufficienza:

3.2.2 La diversa valutazione tra sanitario e sociale di ciò che è complesso … e un sistema di risorse e strumenti che privilegia il punto di vista del sanitario

In relazione al tema del cosa comporta il lavoro di presa in carico:

3.2.3 Il processo di presa in carico delle persone anziane affette da demenza

In relazione al tema dei livelli essenziali di attività delle Responsabili del caso e dei tempi minimi di lavoro:

3.2.4 I livelli essenziali di attività, i tempi minimi di lavoro e l’adeguatezza dell’organico dell’Area Non Autosufficienza-Fragilità Sociale del Settore Anziani

3.3 Alcune valutazioni della Responsabile e delle Coordinatrici del Settore sui percorsi di lavoro effettuati

Parte III: il percorso di confronto tra ASP e Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ferrara che ha condotto al nuovo Contratto di servizio a cura di Maurizio Pesci (Direttore ASP)

1. Il confronto tra ASP e Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ferrara a partire dagli esiti dei percorsi di lavoro compiuti dall’ASP

2. La forma in cui il nuovo Contratto di servizio recepisce i temi trattati nel percorso di lavoro sulla presa in carico

3. Considerazioni conclusive

Gli autori


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